Esperienze di un esorcista
PADRE CIPRIANO

Esperienze di un esorcista
Il potere contro il demonio di padre Matteo da Agnone non si è esaurito con la sua morte. È stato riconosciuto e riscoperto da padre Cipriano de Meo († 2020), già decano internazionale degli esorcisti e primo vice postulatore della causa di canonizzazione del Servo di Dio .
Nel corso dei suoi sessant’anni di ministero esorcistico, padre Cipriano ha testimoniato numerose volte che, al contatto con la tomba o con le reliquie di padre Matteo, le persone possedute dal demonio manifestano reazioni violente: urla, bestemmie, agitazione furiosa e incontrollabile, calci e pugni rivolti sia contro l'esorcista sia contro la tomba. Gli abbiamo chiesto:
Qual è il ruolo di padre Matteo da Agnone nel suo ministero di esorcista?
Ogni volta che chiedo il suo aiuto durante gli esorcismi, lo ricevo immediatamente. Sono stato parroco a Serracapriola per diciotto anni ed esorcizzavo davanti alla sua tomba. Gli indemoniati sferravano calci e pugni quella tomba, bestemmiando contro padre Matteo. Per sua intercessione sono avvenute e avvengono diverse liberazioni.
Ci può fare un esempio?
Un esempio è la liberazione di un giovane di circa 30 anni, che era tormentato dal Maligno fin da quando ne aveva 15. L’ho esorcizzato per sette anni e la liberazione è avvenuta per intercessione di padre Matteo. L’ultimo giorno l’esorcismo è durato sei ore. Alla fine il demonio, infuriato perché se ne doveva andare, ha gridato: «Gesù di Nazareth, ti lascio questo uomo, ma ricordati che continuerò a combatterti sulla terra !». Subito dopo il ragazzo ha espulso dalla bocca una grande pietra verde, sotto gli occhi dei presenti.
Per bocca degli ossessi, ha raccontato l'esorcista, il demonio ha ammesso più volte di temere profondamente l’intercessione di padre Matteo, che gli causa un tormento insopportabile. Padre Cipriano ha raccolto e registrato molti di questi colloqui durante gli esorcismi, documentandoli in due preziosi volumi a supporto della causa di canonizzazione. Questi dialoghi rappresentano anche un forte strumento di evangelizzazione, poiché il demonio, costretto da Dio, rivela ciò che lo disturba e lo sconfigge.
Purtroppo, questi volumi oggi risultano irreperibili. La loro ristampa — finora non ripresa dall’Ordine dei Cappuccini di Foggia — ha suscitato amarezza in molti fedeli, che considerano queste testimonianze un prezioso strumento per l’evangelizzazione. Sicuramente il nemico non può che rallegrarsene.
Alcuni colloqui sono particolarmente significativi.
Il demonio, con rabbia, esclama: «Matteo mi è antipatico perché puzza di Cristo! Puzza di beatitudine, di santità, e io non lo sopporto… Non voglio sentire parlare di colui che mi potrebbe provocare grossi danni se gli dai man forte. Tu non lo devi far conoscere a nessuno».
L’esorcista risponde: «A me la causa di beatificazione di padre Matteo sta a cuore…»
Il demonio replica: «Tu non sai cosa ci sta combinando. Smetti di portare avanti quella causa! Quel morto è molto pericoloso, più pericoloso di quando era vivo; e lo sarà ancora di più se verrà glorificato per colpa tua».
In un altro passaggio, il demonio si lamenta con disprezzo della data della morte di padre Matteo, avvenuta il 31 ottobre 1616 — giorno che nel mondo occulto è considerato la festa delle streghe. Dice: «È venuto a guastarmi la festa! Doveva morire proprio quella notte?! Quella festa è stata profanata dalla morte di quello lì!»
Sappiamo che «La maggiore frequentazione di sedute spiritiche avviene infatti e, guarda caso, proprio la notte del 31 ottobre, che secondo il calendario esoterico, è il capodanno di Satana dove si può chiedere tutto e il contrario di tutto, anche se a proprio rischio e pericolo, in quanto Lucifero non offre nulla per niente. Ti concede il suo sterco, ma prima o poi ti chiede anche il conto ossia: la morte e la dannazione eterna, dopo una vita più o meno lunga di successi, ma anche di molta infelicità e tribolazione» [Nevio B., Il satanismo nelle aule giudiziarie, Ed. Segno, Tavagnacco 2011, pp. 41-42.].