Intervista a Padre Cipriano
PADRE CIPRIANO
Intervista a Padre Cipriano de Meo
di Patrizia Cattaneo, maggio 2008

Combatto il diavolo dal 1952 e sono il decano di tutti gli esorcisti. L’avversario non può certo battermi le mani. Sono stato parecchio tempo vicino a Padre Pio e, ogni volta che avevo bisogno, chiedevo consiglio a lui.
Com’è avvenuto il suo primo incontro con il diavolo?
Era il pomeriggio del 7 dicembre 1952, vigilia dell’Immacolata Concezione. Mi trovavo in provincia di Avellino, come insegnante e direttore del nostro seminario di Gesualdo. Sentii suonare la campanella del convento e, quando andai ad aprire, vidi una donna avvolta in uno scialle di lana e due uomini che l’accompagnavano. Uno era il fratello e l’altro il cognato (in seguito scoprii che proprio quest’ultimo era l’autore del maleficio). Sembravano dei poveri, ma avevano l’aria sinistra, e soprattutto la donna aveva due occhiacci molto strani. Ho chiesto cosa desideravano, e se volevano qualcosa da mangiare, ma nessuno rispondeva. Per rompere il silenzio, chiesi alla donna come si chiamava. Mi rispose con voce da uomo: «Mi chiamo diavolo!».
Era il pomeriggio del 7 dicembre 1952, vigilia dell’Immacolata Concezione. Mi trovavo in provincia di Avellino, come insegnante e direttore del nostro seminario di Gesualdo. Sentii suonare la campanella del convento e, quando andai ad aprire, vidi una donna avvolta in uno scialle di lana e due uomini che l’accompagnavano. Uno era il fratello e l’altro il cognato (in seguito scoprii che proprio quest’ultimo era l’autore del maleficio). Sembravano dei poveri, ma avevano l’aria sinistra, e soprattutto la donna aveva due occhiacci molto strani. Ho chiesto cosa desideravano, e se volevano qualcosa da mangiare, ma nessuno rispondeva. Per rompere il silenzio, chiesi alla donna come si chiamava. Mi rispose con voce da uomo: «Mi chiamo diavolo!».
Fui percorso da un brivido e per alcuni istanti rimasi in silenzio, poi, per sdrammatizzare, risposi: «Piacere, io mi chiamo Padre Cipriano!». Capii di trovarmi di fronte a qualcosa di strano, ma continuai con ilarità: «Ma sei proprio il diavolo?» «Sì» replicò la donna. «E hai anche le corna?» insistetti. «Sì, e sono pure lunghe». «E chi ti deve cacciare?». «Tu!» mi disse con rabbia, puntando il dito verso di me. Risposi: «Non ti preoccupare, ti romperò le corna, ma solo quando avrò ottenuto il permesso dal mio vescovo». Esposi i fatti al mio superiore, che mi disse di occuparmene io, perché lui aveva paura, e il Vescovo d'Avellino di allora, Mons. Gioacchino Pedicini, mi autorizzò a portare avanti quella battaglia.
Quanto tempo è durato questo primo caso?
Tre anni, durante i quali ho imparato tante cose, ho visto tanti inganni, sono stato anche vittima di inganni, data la mia inesperienza. Per affrontare il caso mi rivolsi a Padre Pio e gli chiesi: «Ho una donna spiritata, gliela porto e se la vede lei». Mi ha risposto: «Ho già tanti diavoli attorno, pure questo mi vuoi portare! Pregherò per te che tu non ti stanchi!». Questa preghiera mi è stata molto utile, perché la lotta col demonio è lunga e dura, e naturalmente stanca, ma grazie a Dio, fino ad oggi non mi sono mai stancato! Dopo un paio d’anni dissi a Padre Pio che la donna che esorcizzavo aveva quattro diavoli e io non avevo tempo di cacciarne così tanti, perché insegnavo e avevo altre cose da fare. Ma Padre Pio mi disse: «Non sono quattro, è un solo diavolo che fa quattro voci». Mi ero fatto ingannare per oltre due anni, e Padre Pio mi ha indirizzato bene, perché era molto pratico di queste cose, anche se non era esorcista.
Tre anni, durante i quali ho imparato tante cose, ho visto tanti inganni, sono stato anche vittima di inganni, data la mia inesperienza. Per affrontare il caso mi rivolsi a Padre Pio e gli chiesi: «Ho una donna spiritata, gliela porto e se la vede lei». Mi ha risposto: «Ho già tanti diavoli attorno, pure questo mi vuoi portare! Pregherò per te che tu non ti stanchi!». Questa preghiera mi è stata molto utile, perché la lotta col demonio è lunga e dura, e naturalmente stanca, ma grazie a Dio, fino ad oggi non mi sono mai stancato! Dopo un paio d’anni dissi a Padre Pio che la donna che esorcizzavo aveva quattro diavoli e io non avevo tempo di cacciarne così tanti, perché insegnavo e avevo altre cose da fare. Ma Padre Pio mi disse: «Non sono quattro, è un solo diavolo che fa quattro voci». Mi ero fatto ingannare per oltre due anni, e Padre Pio mi ha indirizzato bene, perché era molto pratico di queste cose, anche se non era esorcista.
Come ci si difende dal demonio?
Con la preghiera e la vita di grazia nella Chiesa.
Con la preghiera e la vita di grazia nella Chiesa.
Il diavolo può entrare liberamente in chi vuole?
Il demonio fa solo quello che Dio gli permette, non tutto ciò che vuole. Nell’episodio del Vangelo (Mc 5,1-20), l’indemoniato di Gerasa ha dovuto chiedere al Signore anche il permesso di entrare nei porci, non ha potuto farlo liberamente. Il posseduto, appena libero, chiese a Gesù di poterlo seguire, ma Gesù gli disse di andare piuttosto tra la sua gente a testimoniare la grazia ricevuta. Questo è l’apostolato degli ex posseduti: lo vuole Gesù stesso.
Il demonio fa solo quello che Dio gli permette, non tutto ciò che vuole. Nell’episodio del Vangelo (Mc 5,1-20), l’indemoniato di Gerasa ha dovuto chiedere al Signore anche il permesso di entrare nei porci, non ha potuto farlo liberamente. Il posseduto, appena libero, chiese a Gesù di poterlo seguire, ma Gesù gli disse di andare piuttosto tra la sua gente a testimoniare la grazia ricevuta. Questo è l’apostolato degli ex posseduti: lo vuole Gesù stesso.
Dio permette queste cose anche alle persone sante. Abbiamo avuto vari santi che hanno chiesto al Signore questo tipo di penitenza. Una penitenza molto dura. Chi viene posseduto dal demonio non deve essere considerato una persona strana, ma un apostolo che porta avanti un certo tipo di discorso.
La possessione è sempre causata da un maleficio?
Di solito sì. Ma il vero maleficio è fatto solo da persone che si sono date a Satana. Costoro fanno dei corsi speciali e studi di diversi anni e, infine, quando odiano ciò che è sacro, ciò che è Chiesa, fanno la consacrazione a Satana.
Di solito sì. Ma il vero maleficio è fatto solo da persone che si sono date a Satana. Costoro fanno dei corsi speciali e studi di diversi anni e, infine, quando odiano ciò che è sacro, ciò che è Chiesa, fanno la consacrazione a Satana.
Le persone che si consacrano a Satana sono tutte possedute?
Generalmente sì.
Generalmente sì.
La possessione diabolica è automatica se si ingerisce un alimento maleficiato?
No, in genere si vomita subito quello che si ingerisce.
No, in genere si vomita subito quello che si ingerisce.
Nella sua esperienza, le è mai capitato di incontrare bambini vittime di possessione diabolica?
Sì, mi sono capitati anche dei bambini posseduti. Nei casi che ho trattato io, il demonio si è manifestato in modo strano. I bambini parlavano lingue sconosciute e dicevano di vedere immagini sacre, la Madonna, Gesù, ma era un inganno. I genitori pensavano che fossero esperienze mistiche e invece si è scoperto che si trattava di possessione diabolica.
Sì, mi sono capitati anche dei bambini posseduti. Nei casi che ho trattato io, il demonio si è manifestato in modo strano. I bambini parlavano lingue sconosciute e dicevano di vedere immagini sacre, la Madonna, Gesù, ma era un inganno. I genitori pensavano che fossero esperienze mistiche e invece si è scoperto che si trattava di possessione diabolica.
Perché la possessione nei bambini?
Normalmente il demonio colpisce i bambini per colpire e far soffrire i genitori. Quando non riesce a fare del male direttamente ai genitori, lo fa loro indirettamente attraverso i figli.
Normalmente il demonio colpisce i bambini per colpire e far soffrire i genitori. Quando non riesce a fare del male direttamente ai genitori, lo fa loro indirettamente attraverso i figli.
Ha scelto lei di fare l'esorcista?
Non avrei mai scelto, né immaginato, di diventare esorcista, ma quando Dio chiama, dà anche la grazia necessaria per svolgere la missione, che continuo a portare avanti malgrado l’età. Ho dovuto lasciare l’insegnamento, perché non potevo occuparmi di entrambe le cose: le richieste sono tante, e ognuna ha le sue necessità. Oggi ringrazio il Signore per avermi chiamato a questo ministero.
Non avrei mai scelto, né immaginato, di diventare esorcista, ma quando Dio chiama, dà anche la grazia necessaria per svolgere la missione, che continuo a portare avanti malgrado l’età. Ho dovuto lasciare l’insegnamento, perché non potevo occuparmi di entrambe le cose: le richieste sono tante, e ognuna ha le sue necessità. Oggi ringrazio il Signore per avermi chiamato a questo ministero.
Le è mai capitato di non riuscire a liberare una persona?
Finora no. Ci vuole molto tempo, anni, molti anni in certi casi. Il caso più lungo è durato dieci anni, ma erano parecchi demoni nella stessa persona. La liberazione avviene quando Dio vuole. Bisogna pregare molto, anche pregare insieme in famiglia. Il demonio teme la preghiera comunitaria.
Come il diavolo può entrare in noi?
Prima di tutto, non entra di sua iniziativa. Può impossessarsi di una persona solo quando Dio lo permette, e nei limiti che Dio stabilisce. È come un cane legato: non può fare ciò che vuole. Normalmente l’ingresso avviene attraverso l’ingestione di qualcosa che è stato maleficiato. Il demonio imita Cristo: Gesù entra in noi con il pane e il vino consacrati, cioè l’Eucaristia. Lui invece si serve dei maghi, che preparano i loro intrugli maleficiati con il potere di Satana, e li fanno mangiare alla persona. Da lì cominciano i guai. A volte l’ingresso può avvenire tramite un’invocazione diretta, da parte di persone che pregano il demonio, e lui accetta. Queste persone vivono nel peccato, soprattutto nel disordine morale e sessuale, e quando il demonio entra, la persona non ragiona più con la propria testa, perché il demonio prende subito possesso del cervello. Può agire anche in altre parti del corpo, ma colpisce in modo particolare l cervello. È furbo perché quando un esercito vuole invadere una città prende subito i punti centrali, i mezzi di comunicazione, cioè la radio e la televisione per dominare l’avversario.
Che ruolo ha Padre Matteo da Agnone nel suo ministero di esorcista?
Padre Matteo da Agnone, che era un potente esorcista, mi aiuta molto in questa lotta e ogni volta che abbiamo chiesto il suo aiuto lo abbiamo ricevuto immediatamente. Sono stato parroco per diciotto anni nella chiesetta dei Cappuccini di Serracapriola e facevo gli esorcismi presso la sua tomba. Gli indemoniati tirano calci e pugni e imprecano contro quella tomba, bestemmiano il giorno della sua nascita e della mia. Quante maledizioni ha preso anche mia madre! Il diavolo ce l’ha con lei, perché mi ha insegnato a pregare e mi ha dato una formazione cristiana. Durante gli esorcismi sento sempre il suo aiuto, oltre a quello di Padre Matteo.
Padre Matteo da Agnone, che era un potente esorcista, mi aiuta molto in questa lotta e ogni volta che abbiamo chiesto il suo aiuto lo abbiamo ricevuto immediatamente. Sono stato parroco per diciotto anni nella chiesetta dei Cappuccini di Serracapriola e facevo gli esorcismi presso la sua tomba. Gli indemoniati tirano calci e pugni e imprecano contro quella tomba, bestemmiano il giorno della sua nascita e della mia. Quante maledizioni ha preso anche mia madre! Il diavolo ce l’ha con lei, perché mi ha insegnato a pregare e mi ha dato una formazione cristiana. Durante gli esorcismi sento sempre il suo aiuto, oltre a quello di Padre Matteo.
Come fa il demonio a entrare in una persona?
Prima di tutto non entra di sua iniziativa. Prende una persona solo quando Dio vuole e come Dio vuole, lui è un cane legato, non può fare ciò che vuole. Normalmente l’entrata avviene con l'ingestione di qualcosa di maleficiato. Il demonio scimmiotta Cristo. Gesù viene in noi attraverso il pane e il vino consacrato, cioè l’Eucaristia. Lui si serve dei maghi che preparano i loro intrugli maleficiati con il potere di Satana, e li fanno mangiare o bere alla persona, da qui cominciano i guai.
A volte l’ingresso del demonio può avvenire per invocazione diretta di una persona che lo prega, e lui accetta. Queste persone vivono nel peccato, soprattutto nel disordine morale e sessuale. Quando il demonio entra la persona non ragiona più con la propria testa, perché il nemico prende subito il controllo del cervello; anche di altre parti del corpo, ma in modo particolare del cervello. È furbo, perché quando un esercito vuole invadere una città prende subito i punti centrali, i mezzi di comunicazione, per dominare l’avversario.
Come procede la causa di Padre Matteo?
Ho fatto tante ricerche su di lui, per oltre trent'anni, in Italia e anche all'estero, perché è conosciuto come grande teologo e grande santo. La devozione a Padre Matteo cresce molto, soprattutto nel Sud Italia, per le grazie che la gente riceve per sua intercessione. Abbiamo raccolto tutta la «Positio», che presenteremo al Vaticano per la beatificazione. Ci vuole molto tempo, come per tutte le cose buone, e non sono mancati ostacoli, quanti ce ne ha messi il diavolo! Ad esempio, ogni volta che si cercava di stampare uno scritto di Padre Matteo si rompevano i computer, con relativi danni economici. Ma è normale che capiti questo, perché la sua canonizzazione segna una sconfitta per l’avversario, che la contrasta con questi metodi.
Ho fatto tante ricerche su di lui, per oltre trent'anni, in Italia e anche all'estero, perché è conosciuto come grande teologo e grande santo. La devozione a Padre Matteo cresce molto, soprattutto nel Sud Italia, per le grazie che la gente riceve per sua intercessione. Abbiamo raccolto tutta la «Positio», che presenteremo al Vaticano per la beatificazione. Ci vuole molto tempo, come per tutte le cose buone, e non sono mancati ostacoli, quanti ce ne ha messi il diavolo! Ad esempio, ogni volta che si cercava di stampare uno scritto di Padre Matteo si rompevano i computer, con relativi danni economici. Ma è normale che capiti questo, perché la sua canonizzazione segna una sconfitta per l’avversario, che la contrasta con questi metodi.
Sulla fotografia: Padre Cipriano mostra una pietra verde espulsa da un giovane durante la liberazione, sotto gli occhi di tutti.