La tragedia
LA VITA DI PADRE MATTEO
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Un drammatico incidente
Prospero Lolli ha diciotto anni. Un giorno esce di casa per incontrare un compagno. Nessuno dei due immagina che sta per accadere qualcosa di irreparabile.
Il bambino porta con sé un’arma da fuoco, sottratta di nascosto al padre. Per quei chiaroscuri misteriosi del destino, Prospero la prende in mano. È solo curiosità, un gesto istintivo, ma maneggia l’arma con leggerezza, forse nessuno dei due sa che è carica. Un attimo, un colpo improvviso, e la tragedia si compie: l’amico viene colpito mortalmente.
Prospero fugge sconvolto nel bosco senza voltarsi indietro. La città è sotto shock. Viene aperta un’indagine, e anche se l’intento non era volontario, la giustizia emette una condanna in contumacia. Essendo minorenne secondo la legge del tempo, la pena inflitta è pecuniaria e Prospero viene bandito da Agnone.
Ma la vera condanna, per Prospero, è interiore. Quel senso di colpa non lo lascerà mai. È da quella ferita profonda che nascerà un desiderio di redenzione. Anni dopo, quel giovane diventerà padre Matteo da Agnone, frate cappuccino e combattente spirituale contro il male.
I genitori gli pagano gli studi presso l'università di Napoli, dove si iscrive alle facoltà di legge e medicina.
L’intera vicenda, con i documenti dell’epoca e gli sviluppi spirituali e storici, è raccontata nel libro "Un esorcista a casa tua".
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