La bestemmia
SCRITTI DI PADRE MATTEO
La bestemmia

Ahimè! Nel cristianesimo di oggi succede che in ogni città, in ogni casa, in ogni piazza, si bestemmia il nome di Dio e dei suoi santi.
Volete un esempio? Appena un bambino comincia a parlare, già sa invocare il demonio e maledire Dio e le creature. E il padre? Ride, si diverte… e la giustizia dorme. Chi ascolta queste bestemmie fa finta di nulla, come se non le udisse.
Eppure, persino i pagani e gli infedeli si indignano quando i loro falsi dèi vengono offesi. Ma i cristiani stolti? Non solo non si addolorano quando si offende il vero Dio… sembra quasi che ne siano contenti!
E che dire delle cause per cui gli uomini abbandonano Dio? Se ci fossero due dèi uguali in potenza, sapienza e bontà, non sarebbe così grave lasciare l’uno per seguire l’altro: avremmo almeno una speranza, contando sul favore dell’uno contro l’ira dell’altro.
Ma Dio è uno solo. E questo unico Dio è interamente adirato per le nostre offese. Che ci resta? Solo una via: placarlo con la penitenza, con un cuore umile e contrito. Perché la sua bontà non può rifiutare chi torna a Lui con sincerità.
Padre Matteo da Agnone. Fasciculus Myrrhae. Vol. 3. 133–135, passim. Adattamento in italiano moderno.