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La preghiera - Padre Matteo da Agnone

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La preghiera

SCRITTI DI PADRE MATTEO
La preghiera
 
Padre Matteo da Agnone ci ricorda che la vera forza dell’orazione non sta nella quantità di parole, ma nella sincerità del cuore. Come una spada può colpire da vicino e una freccia può ferire da lontano, così la preghiera raggiunge il suo scopo sia nel silenzio profondo che nella supplica intensa. Portata in cielo dagli angeli, trova la sua piena efficacia quando è sostenuta dal digiuno e dall’elemosina: amore per Dio e per il prossimo. Riportiamo le sue parole.
 
La preghiera non è soltanto una spada che colpisce da vicino, ma anche una freccia che ferisce da lontano.
La freccia è piccola, ma molto potente.
Pregare non significa impiegare molto tempo o molte parole o in un groviglio di pensieri. Lo dice il Vangelo:
Lo dice il Vangelo: “Pregando poi, non sprecate parole come fanno i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole.” (Mt 6,7). A volte un sospiro, una parola, valgono più di lunghi preamboli e discorsi.
Vedete, l’orazione è tanto leggera che sale al Cielo e gli angeli la portano in alto. L’angelo Raffaele disse a Tobia: “Quando tu pregavi con lacrime… io presentavo la tua preghiera al Signore” (Tb 12,12). La freccia ha due ali che l’aiutano a colpire. Allo stesso modo, la preghiera ha due ali: il digiuno e l’elemosina, cioè l’amore per il Signore e per il prossimo.

Padre Matteo da Agnone. Fasciculus Myrrhae. Vol. 3. 149–150, passim. Adattamento in italiano moderno.
© 2025 – Comitato spontaneo di fedeli italo-francofoni, senza scopo di lucro, per far conoscere il Servo di Dio Padre Matteo da Agnone e sostenere il riconoscimento ufficiale della sua santità. Tutti i diritti riservati.
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