Frate cappuccino
LA VITA DI PADRE MATTEO
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Durante gli studi universitari a Napoli, Prospero Lolli è profondamente attratto dalla spiritualità dei gesuiti e sta per entrare nella Compagnia di Gesù. Ma, nel dialogo con un compagno, comprende che il suo stile di vita povero, austero e penitente si accorda meglio con l’ideale francescano. Sceglie così l'Ordine dei frati cappuccini, una decisione coraggiosa, lontana dalle ambizioni accademiche che la sua famiglia sogna per lui. Proprio mentre si prepara a pronunciare i voti religiosi con il nome di fra Matteo, la morte improvvisa dei suoi genitori lo costringe a tornare ad Agnone. È una prova dolorosa, ma dopo aver affrontato con responsabilità le necessità familiari, rientra in convento, ormai sicuro del cammino intrapreso.
Apprezzato per intelligenza e umiltà, è subito considerato tra i migliori giovani del suo Ordine e riceve incarichi formativi di rilievo. Nel 1592 viene ordinato sacerdote e diventa Padre Matteo da Agnone.
Nel corso della vita religiosa ricopre ruoli sempre più significativi. È padre guardiano, cioè superiore, nei conventi di Vasto, Serracapriola e Agnone, oltre che maestro dei novizi. Per la solida cultura e la condotta irreprensibile, viene nominato docente di teologia per formare i giovani cappuccini al sacerdozio.
In seguito è eletto superiore provinciale, incarico che accetta con riluttanza, preferendo servire piuttosto che comandare. Una volta concluso quel mandato, viene designato visitatore della provincia religiosa di Bari, segno della grande stima e fiducia e stima che i superiori ripongono in lui.
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